Le comunità palestinesi e le reti di solidarietà con la Palestina indicono
:
MOBILITAZIONE
A MILANO PER LA LIBERTA' DI KHALED
LIBERTA'
PER KHALED
LUNEDI' 2 OTTOBRE ORE 18
SOTTO LA SEDE RAI (C.SO SEMPIONE 27)
L'appello condiviso di tutte le realtà
che partecipano alle mobilitazioni:
Da ormai un mese Khaled El Qaisi si trova nelle
carceri israeliane senza un’accusa e senza che vi siano le minime condizioni
per un giusto processo, in violazione del diritto internazionale.
I media, e in particolare la Rai, che
dovrebbe fornire un servizio pubblico, tacciono. Non solo davanti al
trattamento riservato a un cittadino palestinese, tacciono davanti al trattamento
riservato ad un cittadino italiano.
Per Khaled, dal 31 agosto prigioniero nel carcere
israeliano di Petah Tikwa, la sospensione del diritto alla difesa e il diniego
di giusto processo costituiscono gravi violazioni dei diritti umani. Inoltre,
le condizioni di detenzione a cui è sottoposto, tra cui privazione del sonno,
minacce, offese verbali e imposizione prolungata di posizioni di stress, sono
potenzialmente riconducibili a un crimine di diritto internazionale.
Le autorità israeliane hanno arrestato un cittadino straniero in un territorio
che occupano militarmente e lo hanno deportato al di fuori di quel territorio.
Lo Statuto di Roma, di cui sia l’Italia che la Palestina sono firmatarie,
afferma che la deportazione, il trasferimento e la detenzione illegale sono
crimini di guerra. Perché questi fatti sono trascurati dalle istituzioni e dai
media?
La salvaguardia dei rapporti tra stati è più
importante del rispetto del diritto internazionale e della libertà di Khaled?
È un dovere per lo stato italiano attivarsi con ogni
mezzo necessario, affinché un proprio cittadino arrestato senza accusa in uno
Stato straniero venga liberato e veda i propri diritti rispettati. E’ un dovere
per i media italiani fare una corretta analisi e informazione nel rispetto
della persona e dei diritti di un proprio concittadino.
https://freekhaled.noblogs.org/