HUMAN SUPPORTERS ASSOCIATION (HSA) DI NABLUS
HSA è una Associazione laica palestinese,
che sosteniamo da dodici anni, impegnata in progetti
(educativi, psicologici, culturali, sportivi) rivolti ai bambini e agli
adolescenti della città di Nablus e dei villaggi circostanti.
HSA nasce nel 2002, dopo una delle
maggiori invasioni israeliane di Nablus, quando un gruppo di giovani paramedici
ha pensato ai bambini e agli adolescenti che ogni giorno si trovavano di fronte
ad eventi traumatici. Il loro obiettivo era quello di portare un po’ di
serenità nella loro vita quotidiana, pur consentendo loro di rivendicare i propri
diritti. I principali valori che HSA si propone di promuovere sono: rispetto e
tolleranza, parità di genere, solidarietà, promozione dell’identità palestinese
e diritti dei minori.
Anche quest’anno Salaam, su
richiesta dell’HSA, ha finanziato
le attività del loro Summer Camp, che si è svolto dal 7 al 25 luglio 2019, rivolto
a un gruppo di 90 bambini/e di 8-13 anni del territorio di Nablus, appartenenti
alle tre religioni (mussulmana, cristiana e samaritana).
Le attività svolte al Summer Camp
2019 sono state: lavori artistici, musica, canto e
danza, fotografia e film, corsi di informatica, teatro e clowneria, attività ricreative e
sportive, gite i piscina e picnic, visite di conoscenza a Nablus e dintorni.
Gli obiettivi: socializzare, assumere
un ruolo attivo e positivo nella comunità, accettare le differenze imparando a
convivere con persone di diversa provenienza sociale e religiosa, sviluppare il
pensiero critico e comprendere la realtà circostante, migliorare le proprie
abilità, permettere un percorso psico-educativo per i bambini traumatizzati.
YOUTH CULTURAL FORUM
E’ una piccola associazione di giovani volontari/e palestinesi, impegnata specialmente in progetti di emergenza, per alleviare le difficili condizioni di vita della popolazione di Gaza, provata da tre pesanti invasioni israeliane negli ultimi dieci anni.
Salaam sostiene questa associazione da cinque/sei anni, con 2 contributi economici annuali :
1) il progetto “Winter fashion for kids” (donazione di abbigliamento invernale per i bambini sotto i 10 anni) nel gennaio 2019.
2) il progetto “Ramadan kareem” (consegna
alle famiglie di cibo e giocattoli in occasione della festa del Ramadan nel
maggio 2019. La loro attività è rivolta alle famiglie più
povere del quartiere “Tunnel” molto degradato di Gaza City e del villaggio Beit
Laya, vicino al confine con Israele.
PROGETTO “FIRST AID TRAINING” A GAZA
organizzato dall’associazione italiana Psychologists for Human Rights (PSYHR) con cui collaboriamo da diversi anni; il progetto mira a formare e organizzare una rete di persone competenti e ben radicate nelle comunità locali, che siano in grado di fornire il Primo Soccorso in situazioni d’emergenza e quindi talvolta salvare anche vite umane. Nel corso dell’ultimo anno è proseguita la formazione da parte di medici palestinesi, norvegesi e psicologi italiani, in collaborazione anche con la Università di Gaza e o.n.g. internazionali.
A oggi sono state svolte 4 sessioni di corsi per istruttori, grazie alle quali sono stati formati in totale 150 studenti e studentesse di Medicina. Grazie a loro, sono stati svolti corsi a 2.500 persone della comunità, in gran parte giovani in età scolare (13-20 anni) in varie zone della striscia di Gaza. Salaam ha sostenuto il progetto, fin dal suo inizio nel gennaio 2016, sia contribuendo alle spese dei docenti, sia supportando l’Associazione degli studenti di medicina. Il progetto ha riscosso un tale successo sul territorio, che la facoltà di medicina dell’Università ha inserito un corso di pronto soccorso, obbligatorio per tutti gli studenti e le studentesse, fra quelli del 1° anno. Il progetto è stato affiancato dall’attività di ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su prestigiose riviste scientifiche, fra cui Lancet Online.
PROGETTI PER LA SALUTE E PROTEZIONE DELLE
MADRI E BAMBINI NELLA STRISCIA DI GAZA e DI DOCUMENTAZIONE SCIENTIFICA DEI
FATTORI CHE LI METTONO A RISCHIO,
Associazione NWRG (new weapons
research group onlus),
di cui è Presidente la prof.ssa Paola Manduca di Genova, con
cui collaboriamo da diversi anni. Salaam da oltre 4 anni sostiene i progetti di
questa associazione, che cerca di sostenere i Servizi Sanitari di Gaza, che
sono sempre più precari e in difficoltà a causa dell’assedio israeliano (invio
di materiale sanitario agli ospedali, formazione all’estero per ostetriche e
giovani medici di Gaza, etc). Inoltre dal
2011 si è impegnata a redigere un “registro per la sorveglianza delle nascite”,
con il quale è stato riscontrato, in questi anni, un aumento significativo delle nascite pretermine
e sotto peso e di bimbi con difetti alla nascita. Questo peggioramento della
salute dei neonati gazawi sarebbe in relazione alla contaminazione ambientale
da metalli pesanti, residui di armi chimiche (usate dagli israeliani specie negli
attacchi del 2012 e 2014), come
risulterebbe dalle ricerche scientifiche che stanno attuando (con analisi
chimiche su mamme e neonati, oltre ad indagini ambientali) da sottoporre alla
comunità scientifica.
Nel 2019 Salaam ha sostenuto,
in particolare, questi progetti del NWG:.
1) nel gennaio 2019
l’iniziativa “Adotta una maternità per 4 mesi” per allargare il registro delle
nascite e di diagnostica alle 4 maggiori Maternità e cure intensive della striscia
di Gaza. Questo progetto sta producendo qualificazione del personale
ospedaliero ed è parte di un percorso di sostegno all’autonomia nella
diagnostica perinatale
2) Sostegno ai reparti
di maternità degli Ospedali di Gaza, alcuni dei quali rischiavano la chiusura, per carenza di
personale (rimasti senza stipendio per diversi mesi) . Nella Striscia di Gaza
continuano a nascere quasi 5.000 bambini al mese, ma il numero delle ostetriche
in servizio era meno della metà rispetto al passato. Così nel maggio 2019
abbiamo contribuito alla borsa di lavoro e qualificazione di un anno per una
neo-ostetrica presso una Maternità di Gaza. Inoltre abbiamo contribuito a un
training di qualificazione di tre mesi in Italia (presso un Ospedale di Genova)
per un pediatra di un Ospedale di Gaza.