Salaam Ragazzi dell'Olivo nasce nel 1988 da una campagna promossa da Arciragazzi e Agesci per l’affido a distanza caratterizzato dall’invio diretto di contributi economici alle famiglie e dalla promozione di relazioni tra italiani e palestinesi. La scelta dell’affido è espressione della condivisione emotiva e solidale di una condizione grave e dell’impegno comune per il suo superamento.
Nel 1992 Salaam diventa Associazione Nazionale di volontariato senza fini di lucro, la cui attività è finalizzata alla solidarietà internazionale a favore dell'infanzia e del popolo palestinese.
L’impegno di Salaam in questi anni ha significato oltre 10.000 affidi a distanza, viaggi di conoscenza e campi di lavoro in Palestina, gemellaggi tra scuole, sostegno agli asili palestinesi e altri microprogetti mirati.
Perché ancora Palestina
Non ci potrà mai essere pace in Palestina senza una effettiva e reale giustizia per il popolo palestinese, ancora sottoposto ad occupazione militare. Infatti:
Negli anni trascorsi dagli accordi di Oslo (1993) ad oggi gli insediamenti israeliani sono aumentati e sono in continua espansione modificando in modo permanente il territorio.
Il territorio si presenta sempre più diviso in aree delimitate dal muro di separazione, dai check-point militari e dalle by-pass road (strade riservate ai soli coloni), tutti ostacoli che causano grosse difficoltà di movimento ai palestinesi, creando di fatto una vergognosa situazione di apartheid.
Le città e i villaggi palestinesi continuano ad essere invase dall’esercito israeliano, che sottopone la popolazione a prolungati periodi di coprifuoco, con uccisioni e ferimento di civili, esecuzioni sommarie, distruzione di case, interruzione delle attività scolastiche, rendendo sempre più drammatiche le condizioni di vita quotidiana. Ancora peggiore continua ad essere la situazione della Striscia di Gaza che, dopo il “ritiro” dei coloni israeliani dell’agosto 2005, è diventata una “prigione a cielo aperto” per oltre due milioni di palestinesi, di cui circa il 60% sotto i 18 anni. Il perdurare dell’isolamento della Striscia imposto da Israele, con il totale blocco aereo, terrestre e marittimo, ha causato il peggioramento della situazione umanitaria e socio-economica.
La distruzione delle infrastrutture, l’isolamento commerciale e la revoca della maggior parte dei permessi di lavoro in Israele hanno portato al collasso l’economia palestinese.
Migliaia di ulivi continuano ad essere sradicati dagli israeliani e la terra dei campi viene resa incoltivabile,con il conseguente indebolimento della fragile economia agricola palestinese, già privata di sbocchi commerciali all’estero.
Continua l'espropriazione di terre e delle risorse idriche da parte di Israele.
La gestione totalmente arbitraria delle frontiere da parte degli israeliani, condotta nel completo disinteresse della comunità internazionale, e la situazione politico-militare dell’area medio orientale hanno comportato l’inasprimento dell’isolamento anche culturale della Palestina.
Il diritto al ritorno è ancora negato a milioni di palestinesi della diaspora, molti dei quali vivono in situazioni a dir poco precarie nei campi profughiin Libano, Siriae Giordania
Persiste il rifiuto israeliano a discutere la questione di Gerusalemme, dichiarata unilateralmente capitale di Israele nel 1949. La situazione si è aggravata da quando gli USA, nel 2018, hanno trasferito la loro ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.
Il Comitato di Milano
Conclusasi nel 2000 l’attività dell’Associazione nazionale, il Comitato di Milano, come altri in Italia, ne continua l’esperienza costituendosi in associazione autonoma nella consapevolezza che ai bambini e alle bambine palestinesi sono ancora negati i diritti fondamentali all’educazione, al gioco, alla famiglia, alla casa, alla salute, alla sicurezza, alla vita.
Il Comitato intende contribuire con azioni concrete all’affermazione della giustizia e della pace in Medio Oriente, alla liberazione dei Territori Occupati, all’autodeterminazione del popolo palestinese nella libertà e nella democrazia, alla convivenza pacifica dei popoli del Medio Oriente.
Attività del Comitato
- Progetti di affido a distanza di bambine/i e ragazzi/e palestinesi
- Sostegno a progetti e attività socio-educative di associazioni palestinesi.
- Incontri nell’area milanese e diffusione di materiale informativo sulla situazione palestinese.
- Campi di lavoro e viaggi di conoscenza in Palestina
- Partecipazione a iniziative nazionali e internazionali a sostegno della causa palestinese Iniziative di autofinanziamento, cene palestinesi