Tutte/i noi abbiamo molti bei ricordi di Giorgio, delle sue infinite battaglie, della sua coerenza e determinazione, della sua enorme esperienza, conoscenza, cultura, preparazione politica e saggezza. Ci ha accompagnato in questi ultimi 30 anni con il suo costante impegno, disponibilità e umanità a fianco del popolo palestinese, senza mai dimenticare i suoi bambini di Gaza. Con la nostra Palestina nel cuore ti salutiamo e abbracciamo affettuosamente Annalucia, Lia e tutta la tua famiglia.
Mariagiulia, Maria Carla, Adele, Lorena, Teresa, Anna, Arturo, Giuseppe e tutti/e gli amici di Salaam Ragazzi dell'Olivo-Milano.
Così lo ricorda Paola CANARUTTO sul “Manifesto” del 3 marzo 2021:
GIORGIO FORTI, UN GIUSTO
Ci
ha lasciati il 2 marzo 2021 il nostro Giorgio Forti. Lui, che da
ragazzo aveva conosciuto le leggi razziali e preso parte alla
Resistenza, è stato una colonna del nostro sparuto gruppo di ebrei che
si oppongono all’occupazione militare israeliana, fondato da Sveva
Haertter nell’autunno del 2000, con le proteste e l’intifada seguite
alla ‘passeggiata’ di Sharon sulla Spianata delle Moschee, a
Gerusalemme.
Nel tentativo
di render palese che non tutti gli ebrei sostengono le politiche di
Israele, aveva organizzato ed era stato il principale oratore a diverse
conferenze e a partecipatissimi incontri nelle scuole. Aveva anche
contribuito fattivamente a mettere in piedi convegni con quei pochi
israeliani che si oppongono all’occupazione: i refuseniks, ragazzi che
rifiutano il servizio militare, l’antropologo Jeff Halper, il militante
pacifista Michel Warschawski, Gideon Levy e Amira Hass, giornalisti
coraggiosi.
Ci aveva
aiutato a prendere posizione per il Bds (Boicottaggio, Disinvestimento e
Sanzioni). Aveva preso parte agli incontri e teneva i contatti con
l’Anpi, l’ong Vento di Terra e con European Jews for a Just Peace, di
cui Rete-Eco è parte; scriveva loro regolarmente, l’ultima volta solo un
mese fa.
Soprattutto,
aveva fatto crescere germogli di sostegno attivo ai palestinesi, per
cercare di frenarne la cacciata: in Cisgiordania, un ambulatorio
materno-infantile e la Scuola di Gomme, minacciata di demolizione; a
Gaza, una scuola laica dalla materna alle medie, il Remedial Education
Center (Rec), in cui bambini e bambine andavano a lezione insieme.
Grazie a lui, il Rec aveva ottenuto il Premio Feltrinelli dell’Accademia
nazionale dei Lincei per un’impresa eccezionale di alto valore morale e
umanitario.
Negli ultimi
anni, Giorgio aveva guidato Rete-Eco nel sostenere l’Union Juive
Française pour la Paix, con il cui aiuto nella Striscia di Gaza è stata
costruita una torre idrica e funziona un vivaio. «Il ricordo del giusto
sia una benedizione», dice la tradizione ebraica, e Giorgio era un
Giusto. Ma oggi siamo tutti più soli.
Paola Canarutto (Rete degli Ebrei contro l’Occupazione
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