Da quando, il 15/10/23 abbiamo lanciato la Raccolta fondi di Salaam “Emergenza Gaza” moltissime/i di voi e altre persone hanno risposto prontamente e generosamente per cui abbiamo già raccolto una notevole cifra.
Vi ringraziamo molto
per la vostra solidarietà verso l’infanzia e il popolo
palestinese della striscia di Gaza, sottoposti da oltre un anno a un
massacro e distruzione quotidiana (che ormai tutti riconoscono essere un
vero e proprio GENOCIDIO).
Naturalmente la nostra Raccolta Fondi
prosegue e invitiamo tutte/i a continuare a sostenerla!
IBAN IT48X0501801600000011047719
- intestato a Salaam Ragazzi dell’Olivo comitato di Milano-Onlus - Causale EMERGENZA GAZA
Vi diamo ora alcune informazioni su come
stiamo utilizzando i vostri contributi.
Come Direttivo di
Salaam abbiamo da subito cercato di trovare una modalità per inviare contributi
economici o materiale sanitario etc..nella striscia di Gaza, ma non è stato
assolutamente facile, in quanto (oltre al blocco dell’ingresso a Gaza degli
aiuti umanitari) dal 8/10/24 era stato bloccato ogni trasferimento
bancario verso tutte le Associazioni Palestinesi di Gaza. Pertanto
abbiamo dovuto ingegnarci e, finalmente, da febbraio siamo riusciti a
trovare il modo (seppure complesso e tortuoso!) per riuscire a fare pervenire
il denaro alla popolazione di Gaza, che vive in condizione disumane, diremmo
inimmaginabili, perché non c'è più un termine per descrivere la loro
situazione.
La scelta del
Direttivo di Salaam è stata quella di inviare i contributi ad alcune
Associazioni Palestinesi o Associazioni e Ong italiane, con cui
collaboriamo da anni e/o comunque di cui ci fidiamo e che avessero
operatrici/operatori palestinesi nella striscia di Gaza, che potessero
provvedere alla distribuzione di contributi economici o di aiuti umanitari, per
cercare di portare un aiuto alla sopravvivenza della popolazione, che come
sapete, non dispone, ormai da diversi mesi, praticamente più di
nulla (cibo, acqua, farmaci, materiale per l’igiene, strutture sanitarie,
ricoveri, elettricità, etc..).
Operatrici/operatori del
REC e delle altre Associazioni, da mesi, si sono attivati sia al nord, sia al
centro, sia al sud della Striscia di Gaza, dove si trovano loro stessi a vivere
sfollati con le loro famiglie: consegnando contributi economici, pacchi con
viveri, kit per l’igiene, scarpe, etc. alle famiglie, distribuendo latte
per neonati, coperte, tende o semplici teli per costruirsi un riparo, organizzando “mense”
(cucine da campo) che forniscono pasti gratuiti fino a 3.000 persone al giorno,
trasportando acqua con le cisterne dai pochissimi pozzi ancora utilizzabili,
ma anche organizzando attività di intrattenimento, nelle strade o
nei cortili delle scuole dell’UNWRA, per le centinaia di bambine/i sfollati
nelle scuole (alcuni rimasti soli in quanto orfani o separati dalle
famiglie).
Le Associazioni a cui
stiamo inviando i contributi sono le seguenti:
- REC (Remedial
Eduction Center) Associazione educativa palestinese di Jabalia, i
cui progetti Salaam sostiene da 25 anni e che è anche il nostro
partner per il “progetto affido a distanza contestualizzato” . Vedi in particolare il
“progetto Educativo” dell’OCHA descritto più avanti (15.000 Euro);
-YCF (Youth Cultural
Forum) Associazione palestinese formata da un gruppo di giovani volontarie/i
che sostenevano le famiglie più bisognose dei quartieri degradati di Gaza City
e organizzavano attività ricreative per i bambini di questi quartieri; Salaam
la sostiene da oltre 10 anni (11.000 Euro);
- ACS (Associazione di Cooperazione
e Solidarietà) o.n.g. italiana (con cui Salaam collabora saltuariamente) da anni
impegnata con vari progetti a Gaza City e dintorni (6.000 Euro);
- NWRG ONLUS (New Weapons Reaserch
Group) una Associazione italiana di Genova, che da 15 anni sostiene le
strutture sanitarie della striscia di Gaza e con cui Salaam collabora da
10 anni. In particolare questa associazione è riuscita portare nella striscia
di Gaza il latte per i neonati e sta cercando di portare alcuni farmaci
essenziali (13.600 Euro);
- UN PONTE
PER ong italiana da molti anni attiva nella striscia di Gaza, specie con
progetti agricoli e sull’acqua. In particolare in questi mesi si sono
impegnati nel progetto “Acqua per Gaza”, insieme alla Associazione palestinese
UAWC (Union of Agricultural Work Committees), per cercare di arginare le
vittime di disidratazione e di malattie gastrointestinali prodotte
dall’assunzione di acqua contaminata. Prelevano l’acqua dai pochissimi
pozzi ancora funzionanti e poi la distribuiscono tramite cisterne,
in un sistema consolidato durante gli anni di assedio; inoltre
UAWC sta cercando di riabilitare qualche altro
pozzo (4.000 Euro).
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