lunedì 16 maggio 2022

Lettera all'OdG per il caso Abu Aqleh

 per adesione mandare una mail chiedendo di aderire all'appello


Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli, Roma

Alla cortese attenzione del Vice-Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti Angelo Luigi Baiguini, Roma

 

Condanniamo senza mezzi termini l’assassinio della collega giornalista Shireen Abu Aqleh, 51 anni, nota corrispondente di Al Jazeera nella Palestina occupata, da parte di cecchini delle forze di occupazione israeliane.

Shireen, che indossava un giubbotto con la visibile scritta “Press”, stava coprendo le aggressioni israeliane contro il campo profughi di Jenin, la mattina dell'11 maggio, quando è stata presa di mira e colpita con un proiettile alla testa, che l’ha uccisa. Ci sono testimoni sul posto e filmati che attestano che si è trattato di un'esecuzione. Jenin si trova nei Territori Occupati palestinesi, che sono considerati sotto occupazione illegittima dalla risoluzione 242 delle Nazioni Unite e dalla IV Convenzione di Ginevra.

Giornalisti nel mirino.

Israele colpisce per uccidere o mutilare giornalisti, medici e infermieri, bambini, donne, ragazzi, vecchi, nell’impunità più totale e senza che la cosiddetta “comunità internazionale” si scomodi a condannare o a prendere seri provvedimenti, come invece avviene in altri scenari bellici mondiali.

Israele è attualmente sotto accusa per crimini di guerra e crimini contro l'umanità presso la Corte Penale Internazionale. Assassinare i giornalisti in contesti di occupazione militare significa silenziare la voce di chi lavora per documentare la verità. L’abbattimento del palazzo che ospitava Al Jazeera e Associated Press, nel 2021, nella Striscia di Gaza, l’uccisione di Shereen Abu Aqleh, costituiscono delle chiare violazioni del diritto umanitario internazionale, che garantisce protezione alla professione giornalistica. Negli ultimi 10 anni 24 giornalisti palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano.

Chiediamo al presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli – che negli ultimi giorni si è espresso a favore della tutela della professione nel caso ucraino – di riservare le medesime attenzioni nei confronti dei colleghi palestinesi che da anni cercano di raccontare la realtà dell’occupazione militare, della violazione dei diritti umani e dei crimini di apartheid commessi da Israele (si vedano i report pubblicati dalle Ong internazionali Human Rights Watch, B’Tselem, Amnesty International).

Chiediamo a Ricardo Gutierrez presidente della Federazione Europea dei Giornalisti, che in passato ha dichiarato che “i giornalisti vengono deliberatamente presi di mira allo scopo di creare terrore o di impedire che emerga la verità” di esprimersi in conformità a queste parole, prendendo posizione contro l’assassinio di Shereen Abu Aqleh.

Chiediamo, inoltre, che l’Ordine dei Giornalisti si esprima riguardo alla violazione del Codice Deontologico da parte di molti giornali italiani e da parte della RAI- Radiotelevisione italiana, per ciò che concerne l’accesso all’informazione senza ingerenza e al rispetto delle fonti, che devono essere imparziali e non espressione di una verità unilaterale. La Rai, in merito all’omicidio della Abu Aqleh, ha cercato di occultare la responsabilità dei militari israeliani, definendo la sua uccisione frutto di uno “scontro”.

Ribadiamo quanto scritto all’inizio: i territori della Cisgiordania sono occupati militarmente e in violazione delle principali convenzioni in materia di protezione di diritti umani.

Manca poco alla giornata mondiale in difesa della libertà di stampa: l’Italia si trova al 58° posto nella classifica dei paesi dove viene rispettata la libertà di stampa, principio sancito dalla Costituzione italiana all’art. 21, pertanto auspichiamo che l’Ordine Nazionale dei Giornalisti prenda posizione e che chieda il rispetto del codice deontologico, delle convenzioni internazionali e del rispetto della libertà di stampa e di espressione.

InfoPal.it

GPI-Giovani palestinesi d'Italia

API-Associazione dei Palestinesi in Italia

 

Genova, 14/05/2022

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